Estratto dal CD-Rom "Conoscere e capire Le Bolle di Magadino"
©2001, Centro didattico cantonale, Bellinzona, Svizzera.
In collaborazione con la Fondazione Bolle di Magadino.
Glossario

Il presente glossario intende presentare in modo succinto alcuni concetti che riguardano la natura e che sono presenti nei testi che compongono il CD-Rom.

Il maggior numero delle definizioni sono state reperite sul Vocabulaire de compensation Ecologique, Service romand de vulgarisation agricole, Lausanne, 1997. La traduzione e gli adattamenti sono avvenuti con la consulenza della FBM.

Abbondanza:     in ecologia: numero di individui di un determinato livello tassonomico (specie, genere, famiglia, ... ) per unità di superficie, di volume e di tempo.

Abiotioco:     (agg.):
1) Si dice di un ambiente dove gli organismi viventi non possono esistere.
2) Si dice di un fattore ecologico, di un fenomeno o di un processo di natura
fisico-chimica, dunque indipendente dagli esseri viventi o controllato interamente da dei parametri non biologici.

Agroecosistema:     (s.m.) ecosistema i cui costituenti sono in parte di origine antropica o condizionati dall'uomo (piante coltivate, animali domestici, ecc.) e gestiti in vista di una produzione agricola.

Ambiente:     (s.m.)
1) In generale complesso delle condizioni esterne all' organismo.
2) In ecologia: insieme delle condizioni fisiche, chimiche e biologiche osservabili in un dato momento, tanto naturali che artificiali, suscettibili di agire (interagire) sugli organismi viventi e sulle loro comunità, ma conteporaneamente anche influenzati da questi.
3) Nelle scienze umane: l'insieme di queste condizioni, considerate nella loro relazione con l'uomo.
4) Nel linguaggio amministrativo e legislativo: l'aria, l'acqua e il suolo, come basi necessarie alla vita dell'uomo, degli animali e delle piante.

Ambiente di sostituzione (o secondario):     in ecologia: ambiente antropizzato suscettibile di svolgere rispetto a una specie animale o vegetale delle funzioni ecologiche più o meno equivalenti a quelle di un ambiente sparito o diventato raro allo stato naturale (detto ambiente d'origine o primario). Le ghiaiate, i muri a secco, ecc., possono rappresentare degli ambienti di sostituzione per delle specie pioniere delle pareti rocciose, dei ghiaioni, delle zone rivierasche non ricoperte da bosco, ecc.

Ambiente naturale:     Nel senso stretto del termine significa: ambiente che non dipende in nessun modo dall'influenza dell'uomo. Nelle zone rurali, nessun ambiente è naturale nel senso stretto del termine. Perciò il termine "ambiente naturale" designa correntemente degli ambienti che non sono modificati in modo fondamentale dall'azione dell'uomo, ma che tuttavia dipendono da lui. Nel mondo oggigiorno non esistono più ambienti completamente sottratti all'influenza diretta o indiretta dell'uomo.

Ambiente rifugio:     (s.m.) Biotopo in grado di offrire una struttura di protezione o del cibo a una data specie, in un ambiente per altri versi sfavorevole. Questa nozione si definisce generalmente in funzione di una data specie.

Antropico:     (agg.) che è proprio dell'uomo, o che risulta dalla sua azione.

Antropizzato:     (agg.) si dice di un ambiente naturale modificato da parte dell'uomo.

Areale (o area) di distribuzione:     area geografica all'interno della quale sono compresi tutti i luoghi conosciuti nei quali vive un determinato livello tassonomico (specie, famiglia, associazione, ecc.). Lo studio della distribuzione di una specie, nello spazio e nel tempo, permette di valutare il suo grado di rarità o il grado di minaccia d'estinzione che pesa su di essa.

Associazione:     (s.f.) in ecologia: raggruppamento stabile di specie animali o vegetali che vivono in equilibrio con le condizioni dell'ambiente, caratterizzato generalmente da alcune specie dominanti.

Biocenosi:     (s.f.) complesso di animali, piante e di microorganismi che vivono in un determinato luogo terrestre o acquatico. Essa è caratterizzata dalle relazioni che questi organismi intrattengono tra loro e con l'ambiente fisico (biotopo).

Biodiversità:     (s.f.) L'insieme delle diverse forme di vita caratterizzate e definite dalla varietà d'informazione contenuta nel materiale genetico. Correntemente può indicare il numero di specie presenti in un determinato luogo. Il mantenimento della diversità biologica è uno degli obiettivi fondamentali della protezione della natura.

Bioindicatore:     (agg. o s.m.)
1) In senso lato: livello tassonomico predefinito (specie, famiglia, ecc.), animale o vegetale, o biocenosi la cui presenza, il grado di vitalità o la sparizione permette di cogliere certi fattori ecologici dell'ambiente considerato.
2) In senso stretto: specie animale o vegetale che, per le sue particolarità ecologiche, segnala in modo precoce la modifica di certi fattori ecologici. In questo secondo senso, la nozione è stata utilizzata ad esempio nel contesto delle ricerche sull'inquinamento. Un bioindicatore può essere comparato alla punta visibile di un "iceberg", la quale svela la massa maggiore di ghiaccio sott'acqua non visibile.

Biotopo:     (s.m) ambiente caratterizzato da determinate condizioni che serve da supporto fisico ad una comunità caratteristica di piante e di animali.

Bosco golenale a legno duro:     si trova al margine esterno dell'area fluviale ed è inondato raramente; vi prevalgono i processi di sedimentazione piuttosto che quelli erosivi. Si tratta di un tipo di bosco che fa seguito a quello golenale a legno molle. Esso costituisce una fase di transizione verso formazioni boschive che non sono più influenzate dal fiume o dal lago. Specie dominanti: frassini, querce, tigli, aceri, ecc ...

Bosco golenale a legno molle:     si tratta di un bosco umido e più o meno frequentemente inondato, a legno molle. Vi si trovano specie vegetali a crescita rapida, come i salici e gli ontani.

Competizione:     (s.f.) nell'ecologia delle popolazioni: lotta tra individui o tra popolazioni per l'accesso ad una stessa risorsa presente nell' ambiente. Generalmente le specie specializzate si affermano per mancanza di competizione piuttosto che per "vittoria" su altre specie.

Densità di popolazione:     rapporto tra il numero degli individui di una popolazione e la superficie che essa occupa. La densità della popolazione varia in modo considerevole secondo le specie: elevata per certi insetti, debole per gli uccelli, per esempio. Nello studio di un biotopo o di un ecosistema, la densità di popolazione di una certa specie è un elemento che permette di valutare la qualità ecologica di questo biotopo o di questo ecosistema.

Dominanza:     (s.f.) importanza di una specie in rapporto alle altre all'interno di una comunità, espressa attraverso la sua massa, il numero d'individui o attraverso la superficie che essa occupa. Questa nozione è essenzialmente utilizzata in correlazione con quella di abbondanza.

Ecosistema:     (s.m.) unità funzionale della biosfera, costituito da esseri viventi (biocenosi) e da elementi abiotici naturali o artificiali (biotopo) collegati in modo complesso gli uni agli altri attraverso dei flussi di energia, di materia e di informazioni. Spazialmente può essere molto variabile a seconda della scala di lettura che l'osservatore applica all'ambiente circostante. Ad esempio una foresta, una siepe, un prato, uno stagno ecc. (cioè l'ambiente fisico-chimico e gli esseri viventi che esso ospita) sono degli ecosistemi.

Ecotono:     (s.m.) zona di transizione e di scambio tra due ecosistemi o tra 2 biotopi diversi che hanno ciascuno il proprio funzionamento biologico.

Equilibrio ecologico:     in uno spazio di tempo dato, stato di un ecosistema o di un paesaggio nel quale i rapporti tra i diversi fattori presenti rimangono più o meno costanti. Attenzione: in natura si ha sempre a che fare con un equilibrio dinamico.

Eutrofico:     (agg.) si dice di un ambiente ricco di sostanze nutritive. Per estensione si dice di una vegetazione legata a queste condizioni. Gli ambienti eutrofici sono generalmente favorevoli alle specie più competitive, e sfavorevoli a quelle più specializzate. Essi presentano spesso una vegetazione e una fauna meno diversificate rispetto a quelli meno ricchi di nutrimento.

Eutrofizzazione:     (s.f.) processo di arricchimento delle sostanze nutritive nell'acqua e nel suolo e della loro messa a disposizione per il nutrimento, specialmente per elementi primari della catena trofica (produttori). L'eutrofizzazione provoca un forte aumento di produzione di biomassa per unità di superficie. Nelle acque, ad esempio, ciò provoca una diminuzione dell'ossigeno a disposizione dei pesci.

Habitat:     (s.m.)
1) Senso generale: luogo dove si incontra abitualmente gli organismi di una specie data.
2) Luogo dove vive una specie durante uno degli stadi del suo ciclo biologico e che è definito da fattori ecologici di natura fisica, chimica e biologica.

Integrazione:     (s.f.) strategia che mira a rendere compatibili in un determinato territorio le attività agricole e la protezione della natura. Concretamente questa strategia consiste sia nell'integrare la protezione della natura e l'agricoltura su una stessa superficie, sia nel mantenerle confinate in superfici distinte, ma organizzate in rete. Nozione opposta: segregazione: consiste nel separare nettamente e concretamente le attività di produzione e di protezione.

Lanci di ripopolamento:     consistono nell'immettere nella natura degli animali a scopo di ripopolamento.

Lista rossa:     liste di specie animali o vegetali la cui sopravvivenza è minacciata su un certo territorio e che sono catalogate secondo l'intensità della minaccia d'estinzione che pesa su di esse in un certo territorio. Le liste rosse riflettono lo stato attuale delle conoscenze e non sono perciò nè esaustive, nè definitive.

Livello tassonomico:     livello di classificazione degli organismi viventi secondo caratteristiche simili o analoghe che esprime un certo grado evolutivo di parentela. Generalmente il livello tassonomico di base è la specie. Esempi di livelli tassonomici: specie, genere, famiglia, classe, ...

Megaforbie:     (s.f.) Formazione vegetale di grandi piante erbacee, generalmente con foglie larghe, in un suolo generalmente umido e/o ricco di elementi nutritivi.

Mesofilo:     Si dice di una specie o di una comunità vegetale che esige condizioni di media umidità del suolo (nè troppo secco, nè troppo umido)

Palude:     (s.f.) biotopo caratterizzato da un suolo inondato (a volte temporaneamente) e almeno parzialmente ricoperto da una vegetazione specifica. Si distinguono diversi tipi di palude, a seconda dell'origine e della ricchezza in elementi minerali delle acque che le alimentano (acque di pioggia (torbiera alta); acque superficiali o della falda freatica (torbiera bassa); oppure ancora secondo il tipo di vegetazione. Acausa del loro valore ecologico e dei pericoli a cui sono esposte, le paludi fanno oggetto di una protezione legale particolare.

Pioniero:     (s.m.)
1) si dice di una specie o di una comunità capace di installarsi per prima su un terreno nudo (minerale);
2) si dice anche di un ambiente che appartiene al primo stadio di una successione ecologica.

Popolamento:
1) In ecologia: insieme di specie animali o vegetali che vivono in un certo spazio geografico.
2) In silvicoltura: insieme di alberi che crescono in una certa stazione. La nozione di "popolamento" è spesso confusa con quella di "popolazione". La prima ingloba diverse specie, la seconda invece prende in considerazione individui della stessa specie.

Prato magro:     prato su un suolo povero di elementi nutritivi. I prati di questo tipo, spesso ricchi di specie, possono essere caratterizzati da condizioni secche o umide, con numerose situazioni intermediarie. Poichè essi presentano generalmente una diversità biologica elevata in quanto a numero di specie, sono normalmente protetti dalla legislazione.

Prato pingue:     stato di un prato permanente o temporaneo il cui suolo è profondo e generalmente ricco di sostanze nutritive.

Prato secco:     prateria su suolo leggero, filtrante e spesso superficiale. Si tratta sovente di prati bene esposti, (a volte anche in pendenza) che hanno generalmente un buon valore ecologico.

Processo di interramento:     Processo di estensione naturale delle terre ai bordi delle acque stagnanti o correnti. Questo processo si realizza attraverso la deposizione di sedimenti e di resti vegetali e in seguito alla progressione della vegetazione che si trova sulle rive a detrimento dell'ambiente acquatico.

Protezione dei biotopi:     Parte della protezione della natura che ha lo scopo di garantire alle comunità vegetali e animali la perennità dei loro biotopi specifici, sottraendoli alle innuenze che possono alterarli.

Protezione dell'ambiente:     Insieme delle misure e dei mezzi che concorrono alla difesa dell'ambiente naturale contro ogni influenza nefasta dovuta alle attività umane. Nella legislazione federale, la protezione dell'ambiente dipende dalla "protezione degli equilibri ecologici" e consiste essenzialmente in misure di protezione dell'acqua, dell'aria, del suolo.

Protezione della natura:     insieme delle misure e dei mezzi che permettono di conservare e di favorire le basi vitali naturali delle specie selvatiche naturali e animali e delle loro comunità, e di garantire la diversità e le particolarità del paesaggio. Nella legislazione federale, la protezione della natura e quella del paesaggio sono oggetto di una sola legge (LPN) che si occupa di protezione della fauna, della flora e degli ambienti naturali.

Pseudocanneto:    (s.m.) area palustre aperta dove la canna di palude mostra una notevole vitalità e una rapida crescita, senza creare i tipici ambienti del canneto acquatico.

Ricchezza di specie:     numero totale o medio di specie animali o vegetali presenti in un ecosistema o un biotopo. La nozione di ricchezza è puramente quantitativa. È un elemento della diversità biologica e della qualità ecologica di un ecosistema e uno dei criteri più frequentemente utilizzati per valutarne il valore ecologico.

Specie:     complesso di individui aventi gli stessi caratteri biologici e morfologici e che riproducendosi danno una discendenza feconda. In ecologia gli individui di una stessa specie possono essere suddivisi in popolazioni che di fatto tra di loro non hanno nessuno scambio (isolamento), dando origine a popolazioni differenziate geneticamente o eventualmente a nuove specie.

Successione:     (s.f.) processo di colonizzazione nel tempo di una stazione da parte di specie animali e vegetali che si susseguono una dopo l'altra in funzione delle modifiche stesse che la stazione subisce.

Zonazione:     (s.f.) processo di distribuzione nello spazio (orizzontale o verticale) di specie, popolamenti o biocenosi lungo un gradiente determinato, a seconda delle esigenze ecologiche delle stesse.


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